La dichiarazione dei valori: il cuore delle direttive del paziente

Con la dichiarazione dei valori mettete per iscritto ciò che conta per voi nella vita. In questo modo i medici sapranno quali trattamenti intendete ricevere qualora diveniste incapaci di discernimento. Un peso in meno anche per i vostri famigliari.

Lea Frankenhauser

Le direttive del paziente definiscono i trattamenti medici che si desidera vengano effettuati o evitati, per i casi in cui non ci si possa pronunciare al riguardo a causa di un’incapacità di discernimento. Tuttavia, anche se determinati interventi sono indicati nel documento come ammessi o come da escludere, nel momento in cui si verifica un’emergenza concreta c’è il rischio che medici, personale infermieristico e famigliari non abbiano tutti gli strumenti per rispondere a una domanda decisiva: «Cosa avrebbe voluto la persona interessata?».

È qui che entra in gioco la dichiarazione dei valori. In questo documento è possibile descrivere con parole proprie le convinzioni personali, le idee e i valori morali a cui ci si ispira nella propria vita. Così facendo, si permette a chi legge di capire cosa si ritiene importante, come si desidera affrontare le situazioni difficili e quali principi si auspica vengano rispettati nella scelta dei trattamenti medici. Si riesce a far sentire la propria voce anche nel momento in cui non si ha più la possibilità di esprimersi.

La dichiarazione dei valori, quindi, è più di un semplice elenco di opzioni mediche. È un insieme di principi guida personali, e può fornire un orientamento per le decisioni soprattutto nelle situazioni che non si possono replicare esattamente nei formulari. Alleggerisce il carico che grava sui congiunti, perché in caso di emergenza non dovranno «tirare a indovinare» ma potranno fare riferimento a una posizione espressa con chiarezza. Allo stesso tempo, essa dà al personale medico la certezza di agire in linea con la personalità e le convinzioni del paziente.

Come approcciarsi alla dichiarazione dei valori
Spesso risulta più facile iniziare a redigere la dichiarazione dei valori se prima si definisce cosa rende preziosa la propria vita: magari la vicinanza a determinate persone, la lucidità di pensiero, il sentirsi utili o la possibilità di prendere decisioni autonomamente. È bene anche riflettere sul proprio modo di vedere le cose, ad esempio riguardo alla dignità, all’autodeterminazione o alla spiritualità.

Il nostro dossier Docupass vi aiuta a redigere correttamente il mandato precauzionale. Informatevi.

Conoscere Docupass

L’utilità di confrontarsi con le persone di riferimento
Queste considerazioni non devono necessariamente essere fatte in solitudine. Discuterne in famiglia, con gli amici più cari o con una persona di fiducia può aiutare a mettere ordine fra i propri pensieri e ad analizzare anche punti di vista diversi. È importante prendersi il tempo necessario per farlo. Non è indispensabile mettere subito per iscritto quanto è emerso: spesso è bene lasciar sedimentare un po’ ciò che si è sentito e detto prima di approdare a una formulazione definitiva.

Anche i colloqui con altre persone – ad esempio il medico di famiglia, specialisti in cure palliative o assistenti sociali di centri di consulenza con una preparazione specifica in materia di direttive del paziente, come Pro Senectute – possono aiutare a mettere a fuoco i propri valori in modo chiaro e comprensibile.

L’importante non è la lunghezza del testo, ma la sua chiarezza. Una formulazione sintetica ma personale che rifletta in maniera inequivocabile il proprio pensiero può fare la differenza per l’individuo, i congiunti e l’équipe medica in caso di emergenza.

Siamo qui per voi!

Contattate Pro Senectute nella vostra zona o chiamate la nostra Infoline 058 591 15 15!